Le donne entrano in scena

     Le esigenze belliche fanno crescere la domanda di armamenti e quindi cresce la manodopera impiegata nei settori dell'industria funzionali allo sviluppo bellico. Per coprire i vuoti lasciati dagli uomini richiamati al fronte, ci si rivolge alle donne e alla manodopera coloniale o straniera. Le donne sostituiscono gli uomini anche nei lavori finalizzati all'economia interna (nei campi, ma anche nei mestieri e nelle professioni un tempo esclusivo dominio maschile: fabbri, medici, autisti ferrovieri). 
Le nuove responsabilità e il contatto con un ambiente più problematico ma anche piùstimolante di quello domenstico, spingono le donne verso un complesso percorso di indipendenza e di crescita che le vede protagoniste nel lavoro, nelle decisioni e anche nelle proteste contro le dure condizioni di vita e di lavoro che la guerra comporta per i civili. Sarà difficile, dopo la guerra, convincerle a ritornare a ricoprire ruoli subordinati e prevalentemente riproduttivi. Nel primo dopoguerra nasceranno o si potenzieranno ovunque movimenti di donne volti al riconoscimento della parità e del diritto di voto.

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